Il vino, simbolo di sacralità, tradizione e convivialità, si rivela nel saggio della professoressaAntonella Chinnici come un vero e proprio viaggio tra storia, cultura e memoria. Dalle radici bibliche e mitologiche, con Dioniso e gli antichi miti greci, fino alle testimonianze di resti archeologi dall’epoca romana alle dominazioni arabe, normanne, spagnole e inglesi. Il vino si configura come un frammento di civiltà e un ponte tra popoli e epoche diverse. Il saggio esplora anche il legame tra vino e letteratura siciliana, con autori come Tomasi di Lampedusa, Pirandello, Brancati e Consolo, che ne celebrano il ruolo nelle feste, nei momenti di gioia e di dolore, come simbolo di amicizia, memoria e resilienza. La narrazione si arricchisce di racconti e proverbi popolari, custodi di un sapere antico tramandato di generazione in generazione, che testimoniano il duro lavoro nei vigneti e l’amore per questa terra. Il vino, secondo Chinnici, è molto più di una bevanda: è un atto di memoria, un simbolo di speranza e di rinascita, capace di unire e di raccontare la complessità dell’anima siciliana. Un racconto infinito di storie, emozioni e tradizioni che si intrecciano in ogni goccia, rendendo il vino un vero e proprio patrimonio culturale e identitario della Sicilia.
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